Aumenti sulla pensione dopo i 70 anni: ecco come funziona davvero e a chi spettano

Il sistema pensionistico italiano prevede alcune specifiche opportunità di aumento dell’importo della pensione per coloro che hanno compiuto i 70 anni. Questi incrementi possono riguardare diverse tipologie di prestazioni previdenziali e assistenziali, come l’assegno sociale e le maggiorazioni sociali, con modalità di accesso e beneficiari differenti a seconda delle condizioni personali e reddituali. Le regole che disciplinano tali aumenti sono state aggiornate più volte, in particolare per adeguare gli importi al cambiamento del costo della vita attraverso la perequazione automatica operata annualmente.

Come funziona l’aumento della pensione dopo i 70 anni

Uno degli strumenti principali a favore dei pensionati ultra-settantenni è rappresentato dalla maggiore importanza attribuita all’assegno sociale. Nel 2025, infatti, chi beneficia di questa prestazione e ha superato i 70 anni potrà accedere a un incremento sulla base normativa vigente. L’importo mensile previsto sale a 739,83 euro per 13 mensilità, rispetto ai 538,68 euro riconosciuti ai beneficiari di età inferiore grazie a un’integrazione aggiuntiva di 201,15 euro mensili. È importante sottolineare come queste misure siano rivolte principalmente a coloro che dispongono di redditi basso o nullo, rientrando dunque fra le prestazioni assistenziali erogate dall’INPS.

Oltre all’assegno sociale, anche altre pensioni di importo basso possono beneficiare di maggiorazioni sociali, sempre a condizione che il pensionato abbia compiuto i 70 anni e rispettato specifici requisiti economici e contributivi. Il meccanismo della maggiore età diventa dunque centrale per stabilire la spettanza degli aumenti. Gli importi delle pensioni vengono aggiornati ogni anno tramite la perequazione automatica, un sistema che tiene conto dell’inflazione rilevata dall’ISTAT e che nel 2025 porta una rivalutazione provvisoria pari allo 0,8%.

Requisiti e destinatari degli aumenti

Per accedere a questi aumenti, occorre rispettare diverse condizioni:

  • Reddito personale e familiare: la maggiorazione spetta a chi si trova al di sotto di una certa soglia di reddito. Il calcolo può includere solo il reddito personale oppure anche quello del coniuge, secondo la normativa vigente.
  • Tipo di pensione: l’aumento riguarda l’assegno sociale, altre pensioni assistenziali e anche alcune pensioni previdenziali di basso importo.
  • Residenza: generalmente è requisito la residenza stabile in Italia.

Va precisato che ogni cinque anni di contributi effettivamente versati prima di raggiungere i 70 anni consentono di anticipare la percezione dell’“incremento al milione”. In pratica, per chi ha una carriera con almeno dieci anni di contributi, il diritto all’aumento si può acquisire a 68 anni invece che a 70.

Maggiorazione sociale e rivalutazione annuale

La normativa vigente riconosce a tutti i titolari di assegno sociale di età pari o superiore ai 70 anni una maggiorazione sull’importo erogato, con l’obiettivo di portare la prestazione a livelli che meglio tutelino il potere d’acquisto dei pensionati più anziani. Nel 2025 è previsto un aumento di 8 euro mensili per 13 mensilità destinato proprio a questa platea.

La rivalutazione automatica delle pensioni è operata ogni anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero del Lavoro attraverso appositi decreti interministeriali. Il tasso di rivalutazione è calcolato sull’inflazione registrata e applicato in via provvisoria, salvo conguaglio a fine anno. Per l’anno 2025, oltre all’aumento dello 0,80%, la pensione minima verrà ulteriormente incrementata del 2,2% fino a raggiungere i 616,67 euro mensili. Le novità della legge di bilancio confermano dunque una maggiore tutela per i pensionati ultrassettantenni in particolare quelli titolari di prestazioni assistenziali, ciechi civili assoluti e invalidi civili totali.

Supplemento di pensione e contributi dopo i 70 anni

Un altro canale di aumento riguarda il cosiddetto supplemento di pensione, rivolto a chi continua a lavorare anche dopo il pensionamento. Se il pensionato, dopo aver ottenuto la prima pensione, riprende a lavorare e versa nuovi contributi, può chiedere un supplemento economico sulla pensione già in pagamento pari all’importo calcolato in base ai contributi aggiuntivi versati. Questo aumento, gestito sempre dall’INPS, è permanente e decorre dal mese successivo alla presentazione della domanda.

Vantaggi del supplemento

  • Il supplemento premia chi decide di prolungare la propria attività lavorativa oltre l’età pensionabile, consentendo una rivalutazione progressiva della pensione in essere.
  • La richiesta può essere effettuata online tramite i canali dedicati INPS.
  • Il nuovo importo viene integrato nella pensione già in pagamento e segue le stesse modalità di erogazione.

La decisione di lavorare dopo il pensionamento risulta vantaggiosa soprattutto per chi svolge attività saltuarie o a tempo parziale, consentendo di valorizzare completamente i contributi versati in tutta la carriera, anche dopo i 70 anni. Tuttavia è bene valutare attentamente costi e benefici sulla base della situazione personale.

Come richiedere gli aumenti sulla pensione

La domanda di aumento dell’assegno sociale e delle maggiorazioni può essere presentata esclusivamente in modalità online attraverso il sito dell’INPS, oppure rivolgendosi a un Patronato. Il procedimento prevede la verifica dei requisiti relativi all’età, al reddito e alla tipologia di pensione percepita. In caso di supplemento per contributi versati dopo il pensionamento, la richiesta deve includere i documenti attestanti l’attività lavorativa e i nuovi contributi versati.

Va infine ricordato che gli incrementi sulle pensioni per gli over 70 possono essere soggetti a ulteriori modifiche legislative, con eventuali rivalutazioni in seguito a cambi di normativa e aggiornamenti della legge di Bilancio. Perciò è sempre consigliabile consultare gli ultimi decreti ministeriali e rivolgersi direttamente agli uffici INPS o ai Patronati di riferimento per la verifica della propria situazione e il corretto invio della domanda di maggiorazione.

In sintesi, gli aumenti sulla pensione dopo i 70 anni in Italia sono il risultato di una combinazione di misure assistenziali (maggiorazioni sociali, incremento dell’assegno sociale), previdenziali (supplementi per contributi versati dopo il pensionamento) e delle rivalutazioni annuali dovute all’inflazione. Queste politiche delineano un sistema articolato ma volto alla tutela dei pensionati più anziani e vulnerabili, garantendo una pensione più congrua rispetto alle esigenze della terza età.

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